Sviluppiamo, a partire dalle scuole, la complessa arte della convivenza
Il mondo dell’educazione è in allarme di fronte alle discriminazioni istituzionalizzate.
Le associazioni aderenti al Tavolo Saltamuri assistono con preoccupazione alla crescita nella nostra società di violenza verbale, di linguaggi escludenti, di stereotipi indotti, di incitazioni alla discriminazione, di una cultura dell’aggressività e della stigmatizzazione di gruppi umani che non risparmia i bambini.
Per contrastare il razzismo, gli insegnanti, gli educatori, i genitori e tutta la società civile sono chiamati a ripensare in modo radicale il loro ruolo: hanno responsabilità ineludibili riguardo alla costruzione di una società aperta.
La scuola deve poter essere presidio di democrazia e di promozione culturale, luogo di convivenza aperta capace di contrastare tensioni disgreganti e visioni divisive e di partecipazione democratica.
La Costituzione richiede di “rimuovere gli ostacoli” che “impediscono il pieno sviluppo della persona umana”.
Nel suo 70° anniversario, ripartiamo dalla Dichiarazione universale dei diritti umani.
Il TAVOLO SALTAMURI, costituito da oltre 100 associazioni ed enti, propone alle scuole in occasione dell’ anniversario della Dichiarazione, un anno di mobilitazione su:
- diritti della donna, dell’uomo, dell’infanzia, dell’adolescenza per una piena cittadinanza;
- educazione linguistica fondata su una capacità di narrazione ampia della realtà umana, sociale, ambientale, per educare alla comprensione e alla comunicazione non violenta;
- percorsi di conoscenza delle periferie del mondo e delle cause della povertà, delle guerre, delle migrazioni anche attraverso la promozione di corrispondenze e gemellaggi;
- l’educazione alla pace e alla progettazione di futuri possibili, desiderabili e sostenibili.